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Metodo Mézières

“il male non è mai là dove si manifesta”, dixit Mézières.

Il metodo Mézières fu inventato nel 1947 in Francia da una fisioterapista chiamata Françoise Mézières.

E’ una tecnica scientifica, riabilitativa ed individuale che attraverso il ripristino della simmetria corporea, determina il recupero funzionale.

E’ rivolto a tutte le persone che cercano un trattamento personalizzato, adattato al proprio caso. Non si tratta di un sintomo generale, ma si cura il “caso personale” e unico d’ogni paziente. Si possono anche trattare giovani di 7/8 anni se hanno abbastanza attenzione. Con i pazienti della 3a e 4a età (anche con più di 80 anni) si ottengono dei risultati eccezionali per quel che riguarda dolori reumatici, nevralgie, mal di schiena, rigidezza articolare, disturbi circolatori, artrosi, ecc.. Infine, tutti coloro che hanno già sperimentato molte terapie senza avere degli effetti positivi e che hanno perso quasi del tutto le speranze d’essere sollevati dai loro dolori. Queste persone sono spesso i migliori ambasciatori del metodo Mézières.(4)

Il terapista individua le cause che sostengono la sintomatologia riferita dal paziente e propone esercizi personalizzati di allungamento muscolare globale, accompagnati da induzioni pro ricettive e tecniche di terapia manuale che permetteranno il recupero delle modalità motorie fisiologiche.

Il Metodo Mezieres non è solo un insieme di esercizi terapeutici ma anche un efficace strumento di diagnostica differenziale utile per individuare le cause che sostengono le patologie.

Il fisioterapista qualificato ha capacità di eseguire:

  • l’esame posturale statico e dinamico
  • la valutazione funzionale biomeccanica del rachide e di tutte le articolazioni di movimento
  • la valutazione funzionale differenziale tra le alterazioni posturali di origine mio-fasciale e quelle provenienti da altre strutture.

Dopo aver effettuata un attenta analisi il fisioterapista, frequentatore di corsi con rilascio di specifico diploma, è in grado di intervenire terapeuticamente nelle seguenti patologie:

  • alterazioni vertebrali (scoliosi, iperlordosi, dorso curvo, compressione dei dischi intervertebrali, radicolopatie, sciatalgie, cervico-brachialgie, ecc.)
  • alterazioni articolari (artrosi, conflitto scapolo-omerale, coxartrosi, ecc.)
  • alterazioni muscolari (lombalgia, torcicollo, mialgie, ecc.)
  • alterazioni dismorfiche (locking o sub-lussazione temporo-mandibolare, ginocchia vare/valghe, piede piatto/cavo, alluce valgo, ecc.).


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